Corpo e coagulatio

Corpo e coagulatio

Fiore di poesia 

Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

Alda Merini




Il più grandioso simbolo di coagulatio si ha nel mito cristiano dell’Incarnazione del Verbo divino.
“E la Parola è stata fatta carne e ha abitato per un tempo fra noi”
Giovanni 1:14

C’è un racconto parallelo di incarnazione negli Atti di Tommaso, apocrifi, dove si trova l ‘ “Inno alla Perla” nel quale viene narrato come il figlio reale debba lasciare il palazzo celeste dei genitori, spogliarsi del suo vestito di gloria e discendere nella terra d’Egitto per poter recuperare la singola perla che giace in mezzo al mare ed è circondata dal serpente soffiante. Dopo averla recuperata torna al palazzo e indossa le vesti celesti.

In entrambi i miti, l’incarnazione ha come scopo la salvezza, in qualche modo l’egoità assume una funzione redentiva.
Possiamo così concludere che ogni qualvolta l’Io, o meglio, l’immagine che viene così denominata, si avvicina all’operazione alchemica della coagulatio della psiche, allora il simbolismo dello sviluppo dell’Io diviene pressoché identico a quello dell’individuazione.

Spiega Jung: “Dio ha bisogno degli uomini per diventare conscio, così come ha bisogno di limiti spaziali e temporali”
Jung, 1973, Risposta a Giobbe

Opera di Eddy Stevens

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