𝓐𝓷𝓲𝓶𝓪


“Anima (dal latino anima-ae) è la componente inconscia femminile della personalità dell’uomo.Nei sogni è rappresentata con immagini di donne che variano dalla prostituta alla seduttrice, alla guida spirituale. L’anima è il principio dell’eros, quindi il suo sviluppo nell’uomo si riflette nel modo di rapportarsi alle donne. L’identificazione con anima può comportare l’evidenziazione di aspetti caratteriali quali effeminatezza, ipersensibilità, melanconia. Jung chiama Anima l’archetipo della vita stessa”.
M. L. von Franz, Il mondo dei sogni, p.253
Il temine Anima, secondo Jung, è coniato per identificare l’energia femminile presente nell‘inconscio dell’uomo. La nascita di questa energia psichica è collegata al numero di geni maschili o femminili nell’individuo.Se la maggioranza di genere (maschile o femminile) determina il sesso del nascituro, il numero minore di geni dell’altro sesso, contribuisce a formare caratteri del sesso opposto che, avendo minore potenza, restano a livello inconscio.
Così Jung descrive l’Anima:
“L’uomo ha sempre portato in se’ l’immagine della donna, non l’immagine di una determinata donna, ma di un determinato tipo di donna. Questa immagine è, in fondo, un insieme ereditario inconscio di origine molto remota, innestato nel sistema organico, un “archetipo”, sintesi di tutte le esperienze ancestrali intorno all’animo femminile” (A.Vita G.Bollea,Il problema dell’inconscio nella psicologia moderna, 3° ed. To, 1959, pag.203, Seelen-probleme der Gegenwart).
Ponte tra coscienza e coniuniuctio con il femminile. Una ricongiunzione tra Eros e Psiche attraverso la reflexio, un ripiegamento su se stessa.
Secondo Jung, quattro sono i gradi di sviluppo di questo archetipo:
Eva, il femminile da fecondare, istinti puro e biologico; Elena, figura romantica e sensuale, il femminile diventa, quindi, individuo. La successiva trasformazione di Eros è in devozione spirituale, rappresentata dalla figura della Vergine Maria. Il quarto ed ultimo stadio di sviluppo è raffigurato da Sophia, la saggezza che trascende l’umanità, in essa sono contenute anche le altre forme.
Secondo Neumann, lo sviluppo del femminile nella coscienza maschile nasce in uno stadio pre-egoico, nel quale l’Io è un tutt’uno con la Grande Madre. Tutto è inconscio. Tale stadio è rappresentato dal simbolo del serpente che si morde la coda, meglio conosciuto come Uroboros. Successivamente il giovane Io, debole ed ancora preda della Grande Madre, inizia la sua differenziazione. Il piccolo maschio inizia a sperimentare la madre come altra da sè, qualcosa da allontanare. Proprio in questo momento l’Io maschile trova la sua identità e si allontana dall’inconscio, uccidendo, simbolicamente, la “madre terribile” che rappresenta il lato negativo del femminile. Sarà allora che l’Io maschile cercherà un’altra donna con la quale generare figli staccandosi dal materno negativo, non riconoscendolo più come suo.
Scrive Neumann:
“Con l’irruzione dell’uroboro patriarcale il maschio si sente ‘numen’; è Ade divinità della morte, che rapisce Core, il femminile, e la porta nel suo regno. Si genera un contrasto tra l’Io e l’inconscio, in cui trova forza il maschile, mentre il femminile perde il valore della sua totalità. Il femminile supera il patriarcato cercando di riallacciarsi alla Grande Madre; invece il maschile si distacca sempre di più dal rapporto originario, fortifica la sua coscienza e perde l’Anima che rimane in uno stadio indifferenziato e inconscio (cfr. Neumann, 1953, pp. 9 – 21).
Oggi gli umani hanno perso l’Anima, malgrado il mondo inconscio spinga per emergere attraverso sogni e sintomi. Passione, desiderio, vitalità sono sovrastati dall’ coscienza, che non lascia loro spazio.

 

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