ℂ𝕠𝕟𝕚𝕦𝕟𝕔𝕥𝕚𝕠: 𝕖̀ 𝕡𝕦𝕣 𝕤𝕖𝕞𝕡𝕣𝕖 𝕦𝕟𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝕕’𝔸𝕞𝕠𝕣𝕖

“L'amore uccide ciò che siamo stati perché si possa essere ciò che non eravamo.”

Sant’Agostino

La coniunctio è il culmine dell’opus.

Scivoliamo pian piano dentro la Grande Opera ed iniziamo a distinguere due fasi: una coniunctio minore ed una maggiore.

La prima è l’unione o la fusione di sostanze che non sono ancora completamente separate o distinte ed è sempre seguita dalla morte o mortificatio. La coniunctio maggiore e, d’altro canto, lo scopo dell’opus, la realizzazione suprema.

Lᴀ ᴄᴏɴɪᴜɴᴄᴛɪᴏ ᴍɪɴᴏʀᴇ

In questa unione il prodotto è un miscuglio contaminato e deve essere sottoposto ad ulteriori procedure. Il prodotto è spesso raffigurato come un uccello frammentato.

A tal proposito cito il matrimonio di Madre Beya e di suo figlio Gabritius: “Ma tale sposalizio iniziato con tanta allegria, è seguito dall’amarezza del cordoglio” (Citato in Jung, Misterium coniunctionis, p.24).

La madre è la prima materia promotrice di guarigione e nutrimento così come di morte che deve esser seguita da una rinascita.

Scrive Edinger:” L’Io-figlio immaturo è eclissato e minacciato di distruzione quando ingenuamente abbandona l’inconscio materno” (E.Edinger, Anatomia della psiche, p.335).

La coniunctio minore ha luogo ogni volta che l’Io si identifica con i contenuti che emergono dall’inconscio. Pensiamo all’identificazione con Ombra, Anima/Animus ed altri archetipi. Tali unioni “contaminate” saranno seguite da mortificatio e poi separtio. C’è bisogno di una ulteriore purificazione per far sì che avvenga la coniunctio maggiore.

Lᴀ ᴄᴏɴɪᴜɴᴄᴛɪᴏ ᴍᴀɢɢɪᴏʀᴇ

La Pietra Filosofale viene prodotta dall’unione finale degli opposti.

La pietra dice di se stessa: “Io sono la mediatrice degli elementi, mettendo d’accordo l’uno con l’altro; ció che è tiepido rendo freddo e viceversa, ciò che è asciutto rendo umido, e viceversa. Io sono la fine ed il mio beneamato è l’inizio. Io sono tutto il lavoro e tutte le scienze sono nascoste in me” ( Von Franz, Aurora Consurgens)

Il processo psicoterapeutico è un continuo andare avanti e indietro tra gli opposti, ma in modo graduale emerge una nuova visione che permette agli opposti di essere esperiti contemporaneamente.

Scrive Jung:

“La successione dell’uno dopo l’altro è un gradino preliminare sopportabile alla conoscenza più profonda della contiguità dell’uno accanto all’altro, la quale ha lo svantaggio di essere un problema ben più complesso del primo. Ancora una volta l’idea che il bene e il male siano delle potenze spirituali, ma esteriori, nel cui scontro l’uomo si trova implicato, è più agevole da tollerare, mentre è più difficile intuire che essenzialmente gli opposti sono delle condizioni ineliminabili e indispensabili della nostra vita psichica, e ciò a tal punto che l’esistenza e la vita significano già di per sè una colpa.” (Jung, Misterium coniunctionis, p.162)

Cosa dire della coniunctio se non che è contemporaneamente liberazione e peso, fardello e leggerezza. Immagine che va a compimento tra le altre immagini, ognuna verso la propria individuazione.

La Pietra Filosofale è essa stessa Unione degli opposti. Pietra come realtà materiale dura e grezza, la filosofia, amore per la saggezza.

Tale Pietra, una volta creata, ha il potere di trasformare la materia vile in nobile: moltiplicatio e proiectio. Il potere della moltiplicatio ricorda il miracolo del pane e dei pesci (Matte 14: 17-21) nonché, la proliferazione miracolosa dei fiori durante la coniunctio di Zeus ed Hera.

Ciò che viene chiamato amore è fondamentale per la fenomenologia della coniunctio. L’amore ne è causa ed effetto, un amore transpersonale, analogo all’Afrodite celeste di Platone. L’aspetto estroverso della coniunctio promuove l’interesse sociale e l’unità della razza umana; l’aspetto introverso facilita la connessione con il Sé e l’unità con la psiche individuale.

Qualunque cosa si voglia dire: “l’Amore che move il sole e l’altre stelle”

Valentina Marra

Dipinto di Frida Kalo, L’abbraccio dell’universo

Coniunctio Minore