Coagulatio



“E la Terra sentii nell'Universo. Sentii fremendo ch'è del cielo anch'ella, e mi vidi quaggiù piccolo e sperso, errare, tra le stelle, in una stella.”
G. Pascoli
La terra è solida e permanente, si adatta docilmente alla forma di ogni contenitore come fa l’acqua. La sua forma e locazione sono fissate, per far sì che un contenuto psichico diventi terra deve esser stato solidificato in una particolare forma con una sua collocazione.
La coagulatio è spesso paragonata alla creazione.
Nel Turba Philosophorum troviamo scritto:
“Dio ha creato tutte le cose con la sua parola, avendo detto loro “Siate”, è tutto di creato con i quattro elementi, terra, acqua, aria, fuoco che Egli ha coagulato”
Nello stesso testo è presente questa ricetta alchemica: “Prendi del mercurio, fallo coagulare con della magnesia, col Kuhul (piombo) o con lo zolfo che non brucia..”
Tali elementi sono riferimenti espliciti alla chimica. Se il mercurio si combina con un altro metallo come il piombo, l’amalgama si solidifica.
Lo zolfo giallo, infiammabile come il sole dal suo odore forte e infernale.
Scrive Jung:
“Da un lato, in quanto corruttore non è troppo distante dal diavolo e, dall’altro, è invece come parallelo di Cristo” .
Ebbene, se parte del significato dello zolfo è la bramosia, il battersi per il piacere ed il potere, possiamo affermare che il desiderio coagula.
Nel Nuovo Testamento la carne viene esplicitamente equiparata al desiderio peccaminoso:
“ Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma dal mondo” (Giovanni 2:16)
Non solo la bramosia quindi, anche la concupiscenza, è una caratteristica della carne, l’aspettò coagulato della psiche, ma anche il desiderio è considerato promotore di incarnazione e, tale associazione, la troviamo nel Libro Tibetano dei Morti, quando un’anima sta per reincarnarsi trasferendosi nell’utero, ha visioni di coppie che hanno rapporti e viene sopraffatta da un intenso desiderio, nel maschio si esprime nel desiderio verso la madre con avversione verso il padre, nella femmina l’esatto opposto.
Il processo di incarnazione è collegato al desiderio, con la discesa o la caduta dal paradiso per follie dell’orgoglio o della passione e ciò lo troviamo anche nella Genesi:
“ Avvenne che i figliuoli di Dio videro che le figliole degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero tra tutte”
È rilevante anche la ribellione di Lucifero e la conseguente caduta dal paradiso.
In terapia: si è fatto carne
In terapia, sogni di aerei che si schiantano al suolo o di soggetti che precipitano fanno generalmente riferimento alla coagulatio.
A tal proposito balza in mente Shakespeare e la sua protesta:” O ciò che questa carne troppo solida potrebbe sciogliere che si fonda e si riduca in rugiada” (Amleto, Atto 1, Scena 2).
Quella coagulatio è spesso associata a Saturno freddo, austero e acuto. Sin dall’antichità è prevalsa la tendenza a paragonare la materia con la cattiveria, Empedocle descrive gli Spiriti immortali condannandoli all’incarnazione.
Scrive Edinger:”per mezzo della coagulatio i contenuti archetipici cadano dal cielo e vengono egoizzati: fatti Io.
Le relazioni personali dell’infanzia coagulano gli archetipi ma possono anche limitarli e distorcerli.”
Pertanto la coagulatio è promossa da un principio attivo, responsabile e partecipe da parte del terapeuta. Ma ricordiamo bene, non coagula solo la relazione esterna, ma anche quella interna.
Tornando all’ampificazione mitologica, dietro la creazione degli esseri umani vi era un crimine perpetrato dai titani. Mentre giocavano con Dioniso, essi lo smembrarono, lo bollirono e poi lo mangiarono, tutto eccetto il cuore che venne salvato da Zeus. Come punizione il grande dio uccise i titani con un fulmine ed usó le ceneri per creare l’umanità.
La terra titanica divenne, quindi, argilla per la coagulatio umana, una materia derivata dal peccato.
Riprendo nuovamente le parole di Edinger:
“ Lo sviluppo dell’Io è associato con l’esperienza del male, la criminalità, il peccato.
Essere, quindi, consci della propria cattiveria,definita anche Ombra, coagula.
“Ma io vi dico: non contrastate il malvagio” (Matteo 5:39)
Leggendo tale parole in modo non letterale, è possibile affermare la necessità di lasciare spazio alla cattiveria cosicché essa potrà trasformarsi, nutrendo.
Fonti.
C. G. Jung, Mysterium coniuctionis, Bollati Boringhieri
C. G. Jung, Opere vol. 13, Bollati Boringhieri.
C. G. Jung, Opere col. 14, Bollati Boringhieri
E. Edinger, Anatomia della Psiche, Vivarium
A cura di Namkai Norbu, Il libro tibetano dei morti, Om edizioni
Arisleo, Turba Philosophorum, la turba dei filosofi, Biblioteca Ermetica, Edizioni Mediterrane
Dipinto di A. Cabanel, L’angelo caduto, 1847

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