β„™π•’π•˜π•’π•Ÿπ•šπ•Ÿπ•š π•Ÿπ• π•Ÿ π•£π•šπ•‘π•–π•₯𝕖 𝕀𝕠π•₯π•₯𝕠 π•˜π•π•š π• π•”π•”π•™π•š 𝕕𝕖𝕝 π••π•šπ•’π•§π• π•π• 

 



Un uomo, un genio, anima inquieta, capelli lunghi e scarmigliati, un imponente naso aquilino spiccava sul viso pallido e ossuto. Magrissimo e cupo, esaltava questi caratteri vestendosi sempre di nero e portando occhiali dalle lenti blu, perchΓ© sapeva che parte della sua fama era dovuta all’aura di mistero che lo circondava.
Il padre, appassionato di musica, obbligava NiccolΓ² ad esercitarsi con il violino, chiudendolo a chiave in una stanza anche per dodici ore consecutive perchΓ© studiasse, molto spesso il giovane veniva picchiato proprio da colui che doveva educarlo e amarlo. La sua vita Γ¨ stata segnata da eccessi e sregolatezze, ma il suo daimon premeva, premeva, affinchΓ© lui si espremisse attraverso la musica, o meglio, fosse la musica stessa. Una immagine sempre piΓΉ pregnante spinse il giovane ad ab-usare di anima e corpo. Scrive Hillman: “ Il daimon ci accompagna fedele e ci stimola alla grandezza, alla potenza. Vuole essere celebre e celebrato e non desidera altro che esprimersi” il daimon spinge sempre per venir fuori e, se la persona non lo mette in atto come essere-nel-mondo, esso finirΓ  per dirigere la sua vita generando in lei un senso di impotenza e frustrazione, puΓ² anche divorare, inglobare, ma se osserviamo il tutto leggendolo in modo diverso, cambiano visione, potremmo dire che anche questo fa parte del Grande Disegno, che tutto accade perchΓ© deve accadere. Crescere, cioΓ¨ discendere, equivale ad aprisi alle influenze del mondo, essere ricettivi. Interessante Γ¨ il film: il violinista del Diavolo, di Bernard Rose, con uno strardionario David Garret nei panni dal violinista Paganini alla scoperta del suo genio, ma ancor piΓΉ degna di nota Γ¨ la figura di Urbani, un misterioso impresario che gli promette fama e successo in cambio della sua anima, anche denominato “diavolo”, ma scendiamo piΓΉ nel particolare, questo uomo segue il giovane, lo protegge, lo con-duce al successo, evitando ogni incontro con ciΓ² che Γ¨ puro. Ma chi Γ¨ il diavolo? Diavolo, dal latino diabolos, colui che divide. Afferma Jung: “Crea un diavolo, di’ che ce n’Γ¨ uno e, se ne dubiti,
sopprimi i tuoi dubbi quanto piΓΉ possibile.” Ma cosa puΓ² significare questa esortazione? Parla con lui, riconoscilo perchΓ© in lui vedi te, la parte oscura, il diavolo divide il bene dal male, la luce dall’ombra, nel film Γ¨ ben sottolineato tale aspetto, l’uomo oscuro, circondato dal mistero, musica sorda quando appare, ghigno beffardo, lui rompe e corrompe gli animi, li invita ad osare, ad andare oltre, il giovane puer si innalza sempre piΓΉ, le sue ali toccano il cielo, ma potrebbero sciogliersi all’incontro con il sole, la luce calda della giovane Angelina dagli occhi celesti, la pelle candida, vergine nel corpo e nell’anima, e qui l’amore si accende, dalla divisione l’unione, maschile e femminile, si incontrano, ma soltanto per breve tempo, torna colui che divide, non Γ¨ ancora tempo di coniunctio.
Fonti:
Jung a Eranos 1933-1952, Antigone Edizioni, p.169
Jung, Psicologa e Religione in Opere 11, Bollati Boringhieri
J. Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi
J. Hillman, Il sogno e il mondo infero, Adelphi
Dionigi Areopogita, Tutte le opere, Rusconi editore
Immagini tratte dal film: “Il violinista del diavolo” di Bernard Rose, anno 2013.

Commenti

Post piΓΉ popolari